Articoli con parola-chiave: divino

Realtà e apparenza

La tragedia dell’apparenza La profonda consonanza e unità di tragedia e filosofia iniziale sta nell’avvento della distinzione tra realtà e apparenza. Che cosa questa distinzione voglia dire per i primi filosofi, sia per gli jonici sia per Parmenide ed Eraclito, sappiamo; nella tragedia di Eschilo la distinzione– opposizione riguarda il movente dell’agire umano e la radice della decisione tra giustizia (che è la realtà vera per l’uomo nuovo, Snell 162, v. bibl.) e convenzioni consuetudinarie. Questa distinzione– opposizione è irreversibile. Lo scivolamento dell’apparire … Continua la lettura di Realtà e apparenza

Le origini della coscienza nell’uomo arcaico Memoria, simbolo, estetica

(da àtopon Vol. IV)

Vogliamo tentare di individuare alcuni punti di riferimento che ci permettano di seguire la crescita della coscienza presso l’uomo arcaico. Sebbene non abbiamo a disposizione dei testi, in quanto la scrittura ha inizio soltanto con il quarto millennio a. C., abbiamo tuttavia documenti che provengono dall’attività culturale dei primi uomini e il cui studio, grazie alle recenti scoperte, apre nuove prospettive. Dobbiamo iniziare con il definire ciò che intendiamo per coscienza. Qui si tratta della coscienza psicologica (in tedesco Selbstbewusstsein), cioè … Continua la lettura di Le origini della coscienza nell’uomo arcaico Memoria, simbolo, estetica

(da àtopon Vol. IV)

Ermeneutiche del simbolo (da àtopon Vol. III)

All’origine del senso spirituale del simbolo si colloca l’esperienza, assolutamente particolare, del sacro. Ogni simbolo deriva da una energia fondamentale, l’energia del sacro. In altri termini, se il simbolo ha un senso spirituale è perché esso risponde ad una qualità originaria di energia o ad una energia di una qualità originaria: il sacro.

Simbolica ed estetica in epoca di secolarizzazione (da àtopon Vol. III)

Comunicazione tenuta al II Convegno Internazionale di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni Religiose, Palazzo Baldassini, Roma 24 Aprile 1993   Un diverso modo di sentire Gli dei non camminano più per le vie del mondo in compagnia degli uomini. I simboli, romanticamente teorizzati da Schelling, non appaiono più idee visive nell’epoca del disincanto del mondo e della totale razionalizzazione della vita. Una diversa logica informa l’esistenza, cioè l’opera della mente e la fatica del braccio, in epoca di specializzazione e di lavoro … Continua la lettura di Simbolica ed estetica in epoca di secolarizzazione (da àtopon Vol. III)

L’uomo come simbolo (da àtopon Vol. III)

La mia relazione dal titolo L’uomo come simbolo si situa nella linea indicata dal sottotitolo del colloquio: L’uomo come tensione creatrice. Dopo una breve introduzione sul simbolo come epifania dell’invisibile, affronterà tre aspetti della creatività simbolica centrata sull’uomo. La prima parte si immerge nella preistoria, alla ricerca delle radici dell’homo symbolicus e dell’homo religiosus. La seconda parte interroga le prime grandi religioni per cercarvi l’uomo come simbolo del divino. La terza si sofferma su un testo dell’India l’Inno a Purusha in cui l’Uomo è l’artefice del … Continua la lettura di L’uomo come simbolo (da àtopon Vol. III)

Autocreazione come ‘decreazione’ (da àtopon Vol. III)

Comunicazione tenuta al II Convegno Internazionale di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni Religiose, Palazzo Baldassini, Roma 24 Aprile 1993 Sulle modalità psicologiche del processo creativo, Jung si intrattiene in modo significativo nel paragrafo dei Tipi psicologici che parla della relatività del simbolo, prendendo spunto da Eckhart . Egli dapprima spiega che per relatività di Dio intende che Dio non è un assoluto metafisico staccato dal soggetto umano, ma che anzi va visto come, in un certo senso, dipendente dall’uomo, “cosicché da un lato l’uomo … Continua la lettura di Autocreazione come ‘decreazione’ (da àtopon Vol. III)