Articoli con parola-chiave: Eraclito

Osceno e Sacro Un enigmatico frammento di Eraclito
Trasformare l’osceno per trasformare la morte

Leggiamo il frammento 15 di Eraclito: «Se non fosse che per Dioniso fanno la processione e cantano l’inno alle parti oscene, la farebbero oltremodo spudorata, ma uno stesso sono Ade e Dioniso per il quale vivono la possessione e danzano freneticamente.» Se non fosse che lo fanno per Dioniso sarebbe una grave infrazione: Dioniso impedisce che vada così perché esso è Ade. Questo i più non lo capiscono. E in effetti non lo capiamo nemmeno noi. Per quale ragione mai … Continua la lettura di Osceno e Sacro Un enigmatico frammento di Eraclito
Trasformare l’osceno per trasformare la morte

Immortali mortali Trasformazioni di uomini e dei

(da átopon Vol. V)

  Immortali mortali, mortali immortali, viventi nella morte di quelli, ma, nella vita di quelli, morti. Premessa Secondo il pensiero tradizionale, gli avvenimenti dei primordi non appartengono ad un tempo perduto ed esaurito; al contrario, essi raggiungono il presente condizionandolo e determinandolo in modo decisivo. Una tale idea vuole indicare che le cose accadute in illo tempore rappresentano il vero senso riposto della situazione dell’uomo presente. Mosse da questa credenza, varie culture hanno sentito con particolare acutezza il bisogno di cimentarsi nel … Continua la lettura di Immortali mortali Trasformazioni di uomini e dei

(da átopon Vol. V)

Ypnos (da àtopon Vol. V)

«Dormono le vette in alto e gli strapiombi, le balze e le gole, tutti i viventi che si aggrappano alla terra densa quanti essa ne nutre, le fiere di monte e le famiglie di api e i predatori nelle profondità del mare purpureo; dormono le razze dalle grandi ali leggere». Così aveva visto il mondo Alcmane, il grande lirico ionico vissuto nella severa Sparta. I versi sono soavi, in essi la materialità delle cose si assottiglia e lievita senza togliere … Continua la lettura di Ypnos (da àtopon Vol. V)

Uno sciamano greco nella Sicilia del V secolo a.C.

Amicizia e Contesa  Amicizia e Contesa sono forze in opposizione, nessuna delle due è più forte dell’altra, se lo fosse non ci sarebbe opposizione effettiva ma al massimo un astioso e riottoso servaggio della più debole. Amicizia e Contesa si scontrano, se si scontrano si incrociano. Se avessero ciascuna un regno riservato a turno, il loro rapporto non sarebbe né vero scontro né vera opposizione, ma una danza. Una simile idea non è estranea alla sapienza antica. Shiva è un dio … Continua la lettura di Uno sciamano greco nella Sicilia del V secolo a.C.

Eraclito e la forma dell’anima

INDICE: Premessa A B C Retractatio Conclusione «I confini dell’anima, andando, non li troverai, neanche se percorrerai tutta la strada; così profondo è il logos che le appartiene» (frammento 45). Eraclito non afferma che l’anima sia sconfinata, al contrario l’anima ha dei confini, ma solo un sapere superiore può afferrare il senso compiuto della vita. Il senso della vita è pieno al suo termine e tuttavia colui che arriva a questo confine non è in grado di afferrarlo per il … Continua la lettura di Eraclito e la forma dell’anima

Lettera a un amico psicologo (da àtopon - Quaderno 1/2006)

Il vero psicologo deve imparare a uscire dalla psicologia. È paradossale ma questa è l’unica strada per fare bene il proprio lavoro. Potremmo forse meglio dire, che deve imparare a uscire dallo psicologismo. Non bisogna fissarsi, in altri termini, in un campo di lotta favorevole alle forze che devono essere piegate e trasformate. Lo psicologo, se accetta di rimanere dentro un circuito tecnico ristretto, finirà per diventare un ricettacolo di infezioni crescenti e sarà portato a fondo o alla stupidità … Continua la lettura di Lettera a un amico psicologo (da àtopon – Quaderno 1/2006)