Il sole di Eraclito


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Il sole di Eraclito

Un dossografo del primo secolo riferisce che per Eraclito il sole ha le dimensioni di un piede umano. La citazione del sole–piede ha imbarazzato gli studiosi e li ha costretti ad assurde acrobazie. Eppure è corretta: il piede è la base all'inizio della corsa del sole all'orizzonte, il sole che sorge è un piede, un piede che salta, corre, si stacca dalla terra.

Il sole che corre o danza a salti non è ignoto e non è una stranezza nella tradizione indoeuropea. L’icona del sole con i ginocchi piegati e i piedi in alto è lo svastica.

Il sole in corsa a piedi levati sintetizzato in questo simbolo arcaico è il sole levante e trionfante. Afferrando questo sottinteso, ritroviamo la religione del sorgere del sole e dell’anima dalla notte, o contro la notte, che Eraclito identifica con il risveglio del saggio dal sonno.

Il sole che sotto il controllo di Dike sorge nuovo al mattino è parallelo all’uomo che nella notte si accende una luce e vivo accende il morto.