Morire dormire sognare


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Morire dormire sognare
Il frammento 21 di Eraclito

Nello stato di sonno, essere e non essere non vengono più a contraddirsi e ad autoconfutarsi, il sonno li vede compatibili e convergenti; il sonno vede–sente la vita oltre la logica dell’identità e della non contraddizione.

In alternativa alle cose che si vedono da svegli nel divenire del tempo mutevole, ci sono quelle della dimensione del sonno dove il tempo è sospeso.

Le presenze dell’atemporale hanno una densità al cui confronto le apparizioni del temporale sono vuote. In essa la maya è penetrata al punto che morire, fluire, svanire hanno un altro senso.

Tra la vita banale e passiva e il sonno popolato di affioramenti della vita a occhi aperti non c’è alcuna soluzione di continuità. C’è un sonno però, di qualità diversa dal sonno a occhi aperti dell’uomo passivo perduto nell’inconsapevolezza, nel quale la visione non significa vedere con gli occhi, significa entrare in comunicazione diretta con un’esperienza di completezza.