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Morire la vita - Il frammento 62 di Eraclito

La condizione mortale indeterminata e passiva non ha alcun accesso all’immortalità. La mortalità sviluppa il potenziale immortalante se vissuta con anima non vile e con la vittoria sulle tendenze regressive alla liquefazione e all’irresolutezza.

«Morire la vita» ha un significato, noto e ben studiato, tipico della sapienza tradizionale e della filosofia della liberazione dal samsara. Sciogliersi dal desiderio di prolungarsi indefinitivamente nel tempo; uscire dal destino della liquefazione (B 36); evitare di avvitarsi nella condizione di mero inconscio, inconsistente per sé e nichilisticamente affamato di dipendenze.

Morire la vita equivale a liberarsi dall’insistenza penosa nel non risolto e ad assumere una forma definitiva non più rinviabile a rinascite in esistenze di grado inferiore e a morti inconcludenti.