Una religione dell’atto cruento
I misteri di Mithra


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Una religione dell'atto cruento
I misteri di Mithra

L’icona principale dei misteri di Mithra raffigura il dio nell’istante in cui, dopo avere cavalcato e fiaccato il toro, gli affonda il pugnale nella gola. Il sangue che sgorga dalla ferita alimenta il mondo e salva gli uomini.
Dopo duemila anni di cristianesimo, la fede in un dio guerriero può apparire crudele e barbarica, eppure le due religioni avverse condividevano credenze comuni su vari aspetti: la nascita del dio in una grotta il 25 dicembre; la sua funzione di Salvatore; il giudizio finale con cui dividerà i malvagi dai giusti; il rito del banchetto comune dei devoti con pane segnato dalla croce e con vino.

Ma rispetto al cristianesimo nel mitraismo non c’è ombra del sentimento della colpa. L’eroe divino non è un dio che muore. La salvezza che da lui promana verso gli uomini non dipende dalla sua morte, ma dal fatto che egli dà la morte.

Dalla vittima che lui sacrifica scaturisce la vita e la salute. Il saggio esamina l’identità di questa vittima per decifrare perché dal suo sangue può nascere la vita.