La mistica come esperienza dell’identità umana

P. Giuseppe Scattolin

Pagine in anteprima tratte da
Manifestazioni spirituali nell’Islam [1]
Letture di alcuni testi fondamentali del sufismo classico
(secoli I/ VII- VII/ XIII)

(in corso di pubblicazione)

La mistica come esperienza dell’identità umana

Annunciata di Antonello da Messina (Palermo, Palazzo Abatellis)

(…) Il termine ‘mistico’, con i suoi derivati, è stato ampiamente banalizzato nella presente cultura di massa frutto del consumismo globale. È necessario quindi riportare il termine ‘mistico’ al suo senso vero, originario e profondo. A questo riguardo, senza ripetere quanto è stato detto altrove, tocchiamo solo alcuni tratti dell’autentico significato del termine[2].

Il termine ‘mistico’, com’è ben noto, deriva dal termine greco muô che significa ‘fare silenzio’, ‘tacere’, soprattutto sui segreti dei misteri religiosi antichi. In seguito è stato usato nel linguaggio religioso per indicare la realtà più profonda dell’essere umano, ciò che vi è in esso di più segreto e nascosto, non esposto né disponibile a essere manipolato dalla curiosità indiscreta e dagli interessi superficiali di un pubblico superficiale. Il termine ‘mistico’, nel suo senso più autentico, significa infatti ciò che vi è di più reale nel più profondo del cuore umano, là dove l’uomo si incontra con l’Assoluto e con Lui entra in una visione trasformante. Prendere sul serio tale dimensione fondamentale dell’essere umano, volerla verificare nel proprio esistere quotidiano, scommettere su di essa la propria vita, questo significa entrare nella dimensione mistica.

L’esperienza mistica, cuore dell’esperienza religiosa, è pure il cuore dell’esperienza umana, la sua realizzazione più profonda. La mistica infatti non è un astratto discorso su Dio, ma un incontro concreto con Colui che è il fondamento ultimo dell’esistenza umana, e quindi il suo senso e il suo fine ultimi.

È stato notato che proprio tra lo scorcio del secolo passato e l’inizio del presente, il XXI, o se si vuole nel passaggio tra i due millenni, il secondo e il terzo, c’è stato un nuovo interesse e una diffusa ricerca del ‘mistico’. Tale movimento è stato chiamato anche ‘il ritorno di Dio’, perché è stato visto come conseguenza della delusione nei riguardi delle grandi ideologie secolari mondiali che hanno dominato il tempo moderno, delusione che ha spinto molte persone verso la ricerca di qualcosa di più vero, vitale e personale. A tal riguardo si riporta di frequente una frase attribuita al noto intellettuale francese André Malraux (m. 1976): “Il secolo XXI o sarà mistico o non sarà”[3]. Frase che riecheggia un celebre detto di K. Rahner: “Il cristiano del futuro o sarà mistico (cioè con una reale esperienza di Dio) o non esisterà affatto”[4]. Questi pensatori intendono indicare la mistica come l’unica via per salvare la più profonda e vera identità umana di fronte al pericolo di una totale dis-umanizzazione dell’essere umano e con essa di una degradazione totale dell’universo stesso.

P. Giuseppe Scattolin

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[1]  Il presente lavoro è fondamentalmente la traduzione dell’antologia di testi sufi in arabo: Giuseppe Scattolin e Aḥmad Ḥasan Anwar, Al-Tajalliyât al-rûḥiyya fî l-islâm. Nuṣûṣ ṣûfiyya ‛abra al-târîkh (Spiritual Manifestations in Islam. Sufi Texts in History), Al-Hay’a al-Miṣriyya al-‛Âmma li-l-Kitâb, al-Qâhira (Cairo), 2008 (qui citato come Al-Tajalliyât). La traduzione italiana è notevolmente ampliata con nuove personalità sufi, introduzioni, biografie e commenti ai testi sufi e indici riveduti e ampliati.
Ringraziamo il Prof. Giuseppe Scattolin per averci concesso di pubblicare in anteprima alcune pagine del testo in via di stampa presso la casa editrice Officina di Studi Medievali .

[2] Vedi Giuseppe Scattolin, “Introduzione alla mistica: unità di esclusione o unità di comunione?”, in Spiritualità nell’Islam, EMI, Bologna, 2004, pp. 11-30. Un’interessante riflessione sulla mistica come esperienza di vita è quella di Raimon Panikkar, L’esperienza della vita – La mistica, Jaca Book, Milano, 2005 (or. 2004). Vedi anche le opere di Marco Vannini e la sua visione dell’esperienza mistica, e in particolare il suo Lessico mistico. Le parole della saggezza, Le Lettere, Firenze, 2013.

[3] Questa frase è divenuta il titolo di un libro su tale argomento: Jean Vernette, Il secolo XXI o sarà mistico o non sarà, Edizioni OCD, Roma, 2005. Per una fenomenologia dei movimenti religiosi attuali che interessano soprattutto l’Occidente, vedi: Massimo Introvigne, Jean-François Mayer, Ernesto Zucchini (a cura di), I nuovi movimenti religiosi, CESNUR, LDC, Torino, 1990; Massimo Introvigne, Jean-François Mayer (a cura di), L’Europa delle nuove religioni,CESNUR, LDC, Torino, 1993. Questa espressione è stata pure assunta da un noto studioso del sufismo in un suo libro in cui parla di un ‘Islam spirituale’: Éric Geoffroy, L’islam sera spirituel ou ne sera plus, Seuil, Paris, 2009.

[4] Karl Rahner, Nuovi saggi, San Paolo Edizioni, Roma, 1968, p. 24.