L’anima prigioniera della normalità Riflessioni psicoantropologiche

átopon – Quaderno n. 1/2017 – Edizioni Mythos

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INDICE:

  • Abstract
  • Valenze psicologiche della normalità
  • La crisi dell’Occidente e il regno della quantità
  • La Psicoanalisi e la cura dell’Anima
  • Note
  • Bibliografia

 

La tecnoscienza, oggi imperante, rende l’uomo sempre più schiacciato in una dimensione orizzontale, attento soltanto agli oggetti, e ai fatti, mentre la sua dimensione spirituale, l’Anima, è soffocata. Ciò che è ordinario, regolare, prevedibile è nel mondo attuale il parametro di normalità con cui si guarda anche all’Anima, per definire ciò che è per sua natura indefinibile. Il rischio è che l’Anima, straniera nel mondo della quantità, non riesca più ad avere un’intima rappresentazione di se stessa e che possa parlare solo attraverso la sofferenza e le manifestazioni abnormi dell’inconscio.

La Psicoanalisi, per rispondere alla sua vocazione terapeutica, al servizio dell’Anima, deve fare della parola e dell’ascolto il fondamento del suo operare.

Deve rinunciare alla modalità oggettivante propria della scienze esatte, e ritrovare la dimensione dell’arte, del mondo immaginale e simbolico, mediatore tra ciò che è contingente e ciò che lo trascende.