Homo sum Humani nihil a me alienum puto
C. G. Jung riteneva che non ci fosse campo del comportamento umano che fosse irrilevante per la psicologia e aveva fatto suo il motto di Terenzio: homo sum, humani nihil a me alienum puto.
I “Quaderni” di àtopon – raccolta anno 2017
C. G. Jung riteneva che non ci fosse campo del comportamento umano che fosse irrilevante per la psicologia e aveva fatto suo il motto di Terenzio: homo sum, humani nihil a me alienum puto.
Lo sviluppo vertiginoso della tecnoscienza ci sta portando alla transizione dall’umano al postumano al transumano. Le promesse mefistofeliche della tecnologia assicurano all’uomo bionico accresciuta potenza, superamento dei limiti biologici e vita indefinitamente allungata.
Le ricorrenze mitiche tratte da ogni continente ci invitano a vedere l’Albero cosmico come elemento simbolico che separa e allo stesso tempo mette in relazione il cielo e la terra, l’anima e il corpo, la fisica e la metafisica.
La tecnoscienza, oggi imperante, rende l’uomo sempre più schiacciato in una dimensione orizzontale, attento soltanto agli oggetti, e ai fatti, mentre la sua dimensione spirituale, l’Anima, è soffocata. Ciò che è ordinario, regolare, prevedibile è nel mondo attuale il parametro di normalità con cui si guarda anche all’Anima, per definire ciò che è per sua natura indefinibile