La Fondazione Querini Stampalia di Venezia ospita la prima retrospettiva dell’artista Luigi Pericle (Basilea 1916-Ascona 2001), un protagonista della pittura europea del secondo Novecento, riemerso dopo anni di dimenticanza e oggi al centro di un grande progetto di recupero critico e filologico. La mostra promossa dall’Associazione “Archivio Luigi Pericle” di Ascona mira a far conoscere più ampiamente un autore di straordinario spessore e il suo mondo.
Pericle respirò l’aria mistica del Monte Verità che accolse fin dagli albori del Novecento la famosa comunità fondata nel 1900 da Ida Hofmann e Heinrich Oedenkoven sulla Collina dell’Utopia, dove approdò la “controcultura” europea del tempo. È in quegli stessi luoghi che, a partire dagli anni Trenta, prese forma il cenacolo intellettuale di Eranos, promosso dalla teosofa e pittrice olandese Olga Froebe-Kapteyn e da Carl Gustav Jung.
Uomo poliedrico dai mille interessi, Pericle si è rivelato artista professionista e fumettista di talento sì da raggiungere fama internazionale.
Come pittore si dedicò all’astrattismo informale sperimentando particolari materiali e tecniche di lavorazione, e cercando di piegare il lessico della pittura alla voce dello spirito, alla ricerca di forme, gesti, simboli, panorami, creature, varchi dell’invisibile e di una verità ‘altra’.
Dopo la scomparsa di Luigi Pericle, la sua casa di Ascona, rimasta chiusa per quindici anni, fu acquistata nel 2016 da nuovi proprietari sensibili al fascino del luogo e della sua storia culturale, e ha rivelato un immenso patrimonio di opere e scritti, una summa del pensiero universale catalogata da Pericle con rigore monastico.