Mortali immortali… Immagini dall'antico di Lorenzo Scaramella

 

Maria Pia Rosati

Lorenzo Scaramella fotografa statue, statue di dei, di angeli, di poeti e di figure emblematiche.

Agrippina, Museo di Ostia Antica

Guardando queste fotografie ci può capitare di sentirci come gli uomini di cui parla Platone da sempre incatenati nella caverna che hanno conosciuto come unica realtà le ombre proiettate sulla parete e che improvvisamente liberati sono colti dallo stupore di un’altra realtà.

Dioniso, Napoli, Museo Naz. ArcheologicoIl miracolo operato dalla fotografia di Lorenzo Scaramella, vera “scrittura di luce”, rompe la barriera tra materia ed essenza e consente un’apertura attraverso cui cogliere una corrispondenza tra i due mondi. Scopriamo di poter penetrare una via a duplice direzione che collega dimensione esteriore e dimensione interiore: la terra al cielo, il cielo alla terra.

Le statue di marmo divengono immagini reali come un sogno e inafferrabili come la verità.


 “Il corpo di tutti segue la morte possente, ma rimane vivente un’immagine della vita, questa solo infatti viene dagli dei” (Pindaro, fr. 131 B)


Hermes, Napoli Museo Naz. Archeologico II

La fotografia è comunicazione (si comunica agli altri la propria visione) ma anche una sorta di comunione tra il soggetto e l’oggetto.

Nel momento della ripresa e nel momento dell’elaborazione in camer oscura, l’unione tra il fotografo e il suo oggetto permette il passaggio da un mondo visibile a un mondo invisibile.

Il viso di una statua, con la sua espressione immobile, mostra il tentativo dello scultore di testimoniare l’eternità dell’anima.

La statua non è un oggetto inanimato, è forma pura, è l’espressione dell’anima dell’artista che l’ha creata e che testimonia la bellezza dell’Universo, la Bontà del creatore: in una parola è un essere vivente.

Ritratto Virile, Museo di Ostia AnticaIl momento della ripresa fotografica e della stampa è il momento dell’unione che dà origine all’opera d’arte nella sua espressione fisica, tangibile.

Ma nel momento in cui il risultato è raggiunto viene superato; l’arte nel momento stesso in cui si è incarnata nel reale lo supera divenendo forma pura che non ha più bisogno dei supporti fisici e dunque passa dal visibile all’invisibile, oltre il tempo e lo spazio.

Lorenzo Scaramella

 

 

Mostra Fotografica:
Istituto Suor Orsola Benincasa – Via Suor Orsola Benincasa, 10 – Napoli 16-30 Aprile 1999
Museo Archeologico Nazionale – Napoli 22 Maggio – 30 Settembre 1999


Articoli correlati