Giovani
1 I terzoliceisti erano i più grandi. Scendevano quindi per ultimi; noi aspettavamo giù nell’atrio che arrivassero. Lì era già tutto un brusio disordinato e festoso di quelli che spingevano e sciamavano in giro. Non c’era da perdere tempo nell’attesa perché la meccanica dell’uscita era scorrevole quanto quella dell’entrata. C’era un intervallo fra gli altri e i terzoliceisti che pareva e credo fosse davvero più netto, perché loro avevano gli esami e indugiavano un poco oltre il suono perentorio … Continua la lettura di Giovani