Neuropsicologia dell’inconscio da una prospettiva biologica

5 Aprile 2018

Seminario

Neuropsicologia dell’inconscio
da una prospettiva biologica

Francesco Giordano (*)

I Parte
14 aprile 2018 – ore 14.30-16.30
S.P.I.G.A.
Istituto di Specializzazione in Psicoterapia Individuale e di Gruppo
Via Poggio Moiano 34/c – ROMA
Tel: 06.98934725 – 06.98934726

Il concetto freudiano di inconscio rimosso o dinamico, che racchiude in sé i contenuti psichici allontanati dalla coscienza, è ancora oggi centrale nello scenario clinico, oppure non risponde più ad una concezione multidimensionale dell’inconscio?

Non tutto l’inconscio è rimosso, e l’inconscio dinamico non può esaurire tutto l’ambito del funzionamento inconscio.

Tutto ciò che è rimosso è destinato a restare inconscio; tuttavia, già Freud affermava che il rimosso non esaurisce l’intera sfera dell’inconscio. L’inconscio ha un’estensione più ampia; il rimosso è una parte dell’inconscio (Freud, 1915, p.133).

Freud, nello studio dei processi inconsci e, più in generale della vita psichica dell’individuo, ha continuato ad ammettere per tutta la vita che l’apparato mentale che aveva ipotizzato in tutta la sua complessità, allo scopo di dare conto delle sue osservazioni cliniche, fosse un costrutto, un modello provvisorio, un sistema di relazioni funzionali, che avesse, però, una rappresentazione a livello cerebrale, richiamando l’attenzione sul rischio di scambiare tale modello per la costruzione stessa.

Quali sono, dunque, i correlati neurobiologici ed i rapporti anatomofunzionali implicati nei processi inconsci, tenendo presente la multidimensionalità dell’inconscio?

Già Freud aveva intuito come la corteccia cerebrale potesse rappresentare la sede dei processi coscienti, mentre l’inconscio trovasse i propri correlati anatomici nelle strutture sottocorticali.

La coscienza ha i suoi correlati anatomofunzionali in strutture del cervello che si estendono dal tronco encefalico, attraverso il diencefalo, fino alle aree corticali associative. L’inconscio trova i suoi correlati in strutture sottocorticali del lobo limbico, nonché in specifiche aree corticali dei lobi frontali, parietali e temporali. Può essere considerato, da un punto di vista strutturale, un sistema complesso in grado di connettere e coordinare tra loro gli aspetti sensoriali, emotivi, cognitivi e comportamentali del funzionamento del sistema cervello-mente.

II Parte
21 aprile 2018 – ore 14.30-16.30
S.P.I.G.A.
Istituto di Specializzazione in Psicoterapia Individuale e di Gruppo
Via Poggio Moiano 34/c – 00100 Roma (ROMA)

Nella Seconda Parte del Seminario si tratterà delle innumerevoli intercorrelazioni, embricazioni che caratterizzano coscienza ed inconscio sul piano strutturale e funzionale.

Nonostante l’apparente costanza delle funzioni coscienti e, al contempo, la diversificazione delle competenze che vengono richieste a ciascun individuo, delle quali si fa esperienza nel vivere quotidiano, i pensieri, i comportamenti, le idee, così come le scelte, i sentimenti non sono interamente consapevoli e pianificati con cura e del tutto intenzionali.

Questo assunto ha rappresentato la pietra angolare della psicoanalisi e della psicoterapia analiticamente orientata ed ha aperto nuove strade verso la comprensione della natura umana.

In primo piano, nel significato funzionale della vita cosciente, si pone in tutta la sua complessità il ruolo svolto dall’inconscio.

L’influenza dell’inconscio, le sue funzioni, i suoi processi vengono messi in atto in ogni espressione mentale e comportamentale, così come in ogni relazione, compresa quella terapeutica.

Gran parte della percezione, dell’elaborazione degli stimoli interni, come di quelli esterni, si svolge al di fuori della consapevolezza.

I processi inconsci costituiscono il sottofondo inestricabile dalla vita mentale individuale e sociale, quindi della vita cosciente.

L’inconscio viene continuamente ricreato, ad esempio, attraverso il pensiero cosciente, le emozioni, i sentimenti, le azioni attuali e quelle previste, non costituendo solo una semplice ripetizione di rappresentazioni del passato; l’interazione con l’ambiente interno ed esterno attiva nell’individuo modelli preesistenti di risposta che sono stati sperimentati e rinforzati miriadi di volte in precedenza sia ad un livello consapevole che inconsapevole.

Le ricerche sperimentali hanno dimostrato, infatti, come anche attività cerebrali che precedono semplici azioni del tutto deliberate e coscienti attivano, comunque, processi inconsci.

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(*) –Dott. Francesco Giordano
Medico-Chirurgo, Specialista in Neuropsichiatria Infantile, Psicoterapeuta, Psicoanalista, Socio ordinario della Società di Psicoanalisi Interpersonale e Gruppo-Analisi (S.P.I.G.A.) di Roma.
Docente di Neuropsicologia Clinica, di Modelli Psicoanalitici, di Teoria e Tecnica della Clinica Psiconalitica, presso l’Istituto di Specializzazione in Psicoterapia della Società di Psicoanalisi Interpersonale e Gruppo-Analisi (S.P.I.G.A.) di Roma.

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Bibliografia consigliata

Caprara G. V. (2001), “L’inconscio. Dalla psicoanalisi alla psicologia sperimentale: l’esplorazione dei processi inconsapevoli”. In: Psicologia contemporanea, 166, pp.42-48.

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