Il sole di Eraclito

átopon – Quaderno n. 6/2014 – Edizioni Mythos

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INDICE:

  • I frammenti del sole
  • Premessa – Bacili e flauti in cielo
  • Contro l’idolatria
  • Trasformazioni del fuoco
  • Il solstizio d’inverno
  • Il risorgere del sole
  • Un’idea dei misteri
  • Il simbolo del piede
  • Piede, cammino, danza
  • Anima astrale
  • Sole levante in corsa
  • Avvicinamento
  • Conclusione
  • Riassumendo

Un dossografo del primo secolo, Aezio, riferisce che per Eraclito il sole ha le dimensioni di un piede umano.

Il sole–piede ha imbarazzato gli studiosi e li ha costretti ad assurde acrobazie. Eppure Aezio ha riferito con correttezza: il piede è la base all’inizio della corsa del sole all’orizzonte, il sole che sorge è un piede, un piede che salta, corre, si stacca dalla terra.
Il sole che corre o danza a salti non è ignoto e non è una stranezza nella tradizione indoeuropea. L’icona del sole con i ginocchi piegati e i piedi in alto è lo swastica.
Il sole in corsa a piedi levati sintetizzato nel simbolo arcaico dello swastica è il sole levante e trionfante.

Afferrando questo sottinteso, ritroviamo la religione del sorgere del sole e dell’anima dalla notte, o contro la notte, che Eraclito identifica con il risveglio del saggio dal sonno.
Il sole che sotto il controllo di dike sorge nuovo al mattino è parallelo all’uomo che nella notte benevola si accende una luce e vivo accende il morto.


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