Articoli con parola-chiave: filosofia greca

La menzogna è il male

  Nel periodo che intercorre tra Omero e Esiodo è avvenuto qualcosa di molto importante nell’autorappresentazione dell’umanità. In Omero gli uomini sono in basso perché sono mortali, creature di un giorno, effimeri, transitori, caratterizzati da fugacità e irrilevanza; si potrebbe dire che sono percepiti sotto la prospettiva del tempo. In Esiodo sono altrettanto in basso, altrettanto mortali, ma perché sono cattivi, preda della malvagità, della protervia, della ybris. Qui il carattere essenziale è rovesciato rispetto a Omero, essi sono mortali … Continua la lettura di La menzogna è il male

Il dolore e l’accettazione della realtà un’impresa sovrumana?

C.G. Jung, di ritorno da un viaggio in India, racconta di essere stato portato a riflettere sull’inefficienza delle soluzioni mistiche orientali e materialiste occidentali rispetto al grande problema del dolore. E, ripensando alla potenza del messaggio cristiano, indica il Crocifisso: «… l’uomo deve riuscire ad affrontare il problema della sofferenza… la sofferenza deve essere superata, ed è superata solo sopportandola. Questo lo impariamo solo da Lui.» Il centro del messaggio cristiano sarebbe la virtù della «sopportazione del dolore». Si tratta … Continua la lettura di Il dolore e l’accettazione della realtà un’impresa sovrumana?

I Greci antichi e la verità

La verità, per i Greci antichi, non è una acquisizione pacifica, al contrario è una violenza, una rottura, una folgorazione, un annullamento. Il termine conoscenza, gnosi, con cui si è designata la conquista della verità, storicamente ha avuto l’effetto di spingere fuori strada; esso è inadeguato se e in quanto induce a restare nei limiti di un evento contemplativo, speculativo, logico e intellettuale, mentre il possesso della verità implica un salto di livello. La verità è il rovesciamento della menzogna, … Continua la lettura di I Greci antichi e la verità

I Greci e l’unicum

Igreci pensano l’uno come unicum e i nostri guai di interpreti che si sentono e pretendono successori cominciano da lì. È da lì che si avviano i travagli di venticinque secoli di filosofia, perché l’uno dei greci si è espresso in un pensiero doppio, complesso e ricco di circoli fino alla ambiguità. L’uno è unicum infatti in due sensi. Due sensi strettamente correlati e richiamantesi che sono nel tempo stesso complementari e refrattari reciprocamente. La loro inscindibilità è nel tempo stesso un dramma angoscioso … Continua la lettura di I Greci e l’unicum