Articoli con parola-chiave: morte

Andare a oriente

Da Pólemos e il nulla. Filosofia della II Guerra mondiale, 2004 (2018), Libro V, Eserciti del tempo e del non tempo, cpp. 14–18 14 In verità, sono gli gnostici a credere possibile un’inversione istantanea del giro delle cose del mondo; l’inversione del tempo è effettiva se fa uscire dal tempo, e deve per forza avvenire nell’istante, perché l’istante pur risiedendo nel tempo è fermo. Una stranezza – un « átopon »lo chiama Platone nel Parmenide. Ma chi sa cogliere l’istante? Chi sa trovare … Continua la lettura di Andare a oriente

Borges, le rose e Aristotele

I morti appartengono a una sfera separata e lontana, il passato. Riguarda altri, non noi.Come potrebbe darsi, allora, che un presente e vivo abbia la sorte di trovarsi lì, oltre il confine della realtà in atto, nell’aldilà, pur avendo ora l’essenza di vivo? Come potrebbe accadere che un vivo e presente finisca per entrare in un quel tempo sprofondato e appartenere ad esso in un modo essenziale, non essendo più quello che pur è, ora?

Dio è morto ma non c’era solo lui

Fine della storia, nuda verità, morte di Dio, eclisse dell’essere, schianto del mondo, liquefazione… queste le diagnosi di Hegel, Leopardi, Nietzsche, Heidegger, Pound, Bauman. Diagnosi formulate sul ciglio dell’eone. Ma di che parlano, essi e gli altri visionari? Che scorgono oltre les anciens parapetsd’Europa? * Angelus Silesius (1657) proponeva con sintesi bruciante che come l’uomo è in Dio così Dio è nell’uomo, tanto che se l’uomo si annulla «Dio non può vivere neppure un attimo». Ora, per la coincidenza, vale … Continua la lettura di Dio è morto ma non c’era solo lui

Una vita non è solo una vita

Eraclito B 27 (apud Clemente Al. Stromata4, 144, 2) anthropous menei apothanontas hassa ouk elpontai oude dokeousin «gli uomini una volta morti li aspettano cose che essi non sperano né si rappresentano» (Colli 1980); «when men die there await them what they neither expect nor even imagine» (Marcovich 1966, 20012). * Passo misterico. Ancora un discorso ermetico sull’anima; quand’anche stia parlando del suo romanzo post mortem, le espressioni sono strettamente coperte e adombrano un codice iniziatico. La vita in cui … Continua la lettura di Una vita non è solo una vita

La menzogna è il male

  Nel periodo che intercorre tra Omero e Esiodo è avvenuto qualcosa di molto importante nell’autorappresentazione dell’umanità. In Omero gli uomini sono in basso perché sono mortali, creature di un giorno, effimeri, transitori, caratterizzati da fugacità e irrilevanza; si potrebbe dire che sono percepiti sotto la prospettiva del tempo. In Esiodo sono altrettanto in basso, altrettanto mortali, ma perché sono cattivi, preda della malvagità, della protervia, della ybris. Qui il carattere essenziale è rovesciato rispetto a Omero, essi sono mortali … Continua la lettura di La menzogna è il male

Greci e Cristiani

  Sarà proprio vero che l’ellenizzazione del cristianesimo ha frenato la sua potenza espressiva e ne ha soffocato la spinta religiosa? Con un simile giudizio si presenta una disposizione polemica verso quella che in effetti fu la sistemazione concettuale della dottrina cristiana, sistemazione la quale avrebbe prodotto l’esito di raggelare il calore della fede primitiva e di trasformare il dio vivente in un dio da teologi o da filosofi. Eppure, non possiamo non chiederci cosa resterebbe alla fine dell’architettura del … Continua la lettura di Greci e Cristiani

Il limite Tema cruciale di filosofie e religioni

INDICE: Abstract Il limite tema cruciale di filosofie e religioni Ma quel che resta lo fondano i poeti Giacomo Leopardi Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie L’infinito Friedrich Hölderlin Empedocle Il cerchio della vita Ad Se Ipsum Sofocle Genus Irritabile Vatum Charles Baudelaire Elevazione Gottfried Benn Le vele bianche Il saggio, guardando alle espressioni poetiche, artistiche, filosofiche, cerca di focalizzare il problema centrale
 con cui inevitabilmente
 si scontra,
 da sempre, 
l’uomo: il limite, il male, l’impotenza, la colpa, … Continua la lettura di Il limite Tema cruciale di filosofie e religioni

Il limite, tema cruciale
di filosofie e religioni

Nel romanzo La Peste di Albert Camus l’infezione esiziale comincia a propagarsi quasi inavvertita e a poco a poco si impadronisce della città fino al momento in cui gli uomini avvertono che l’intera loro esistenza è minacciata. Si raccolgono insieme ad ascoltare la predica di un prete che, senza giri di parole, affronta il cuore del problema: è arrivato il momento della decisione, o neghiamo tutto o accettiamo tutto. I concittadini, stretti dalla fierezza che emana da quelle parole, accettano. … Continua la lettura di Il limite, tema cruciale
di filosofie e religioni

Amore, morte e sacrificio
nell’opera lirica

INDICE: Premessa Amore, morte e sacrificio nell’opera lirica Ciociosan detta Butterfly Il furore della gelosia: Floria Tosca La dolcezza passionale: Liù Il sacrificio Note L’Opera lirica rispecchia lo sconfinato repertorio dei sentimenti umani: musica, canto, danza e recitazione concorrono a un unico fine: creare un rapporto empatico con lo spettatore, che, quasi senza volere, cede alle lusinghe delle sirene ed esce fuori da sé per riconoscersi in un “altro” che ama, soffre, gioisce o muore… Il linguaggio del dramma lirico, … Continua la lettura di Amore, morte e sacrificio
nell’opera lirica

Potenzialità trasformativa
e salvifica del sacrificio

MYTHOS Istituto di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni Religiose Seminario transdisciplinare 14 Aprile 2012, ore 15, Abbazia di S. Nilo – Grottaferrata   Al neoeletto Cardinale Julien Ries che da più di venti anni ha ispirato l’Istituto Mythos ed è fondatore e Direttore della nostra rivista átopon. Al suo incoraggiamento, alla sua guida, al suo generoso contributo di orientalista e di antropologo del sacro, al suo autorevole ethos di sapiente siamo profondamente debitori.   Il seminario si propone una riflessione ed … Continua la lettura di Potenzialità trasformativa
e salvifica del sacrificio

La nascita dell’uomo Eroi e mistici nella Grecia antica

Dagli atti del Convegno "Figure archetipali - Tracce sui sentieri dell'uomo"
Bracciano 3-4 ottobre 2009

1 L’origine dell’umanità mortale Presso i greci antichi la questione della nascita dell’uomo si formula paradossalmente nei termini della questione della nascita della morte. Dato che l’uomo viene pensato come colui che essenzialmente muore, il pensiero della natura dell’uomo equivale al pensiero della natura della morte. Questa saldatura fa sì che il significato della morte prenda risalto, reciprocamente, dal significato della nascita. Per questa ragione non esiste e non può esistere né un’antropologia né un’antropogonia a sé e il racconto … Continua la lettura di La nascita dell’uomo Eroi e mistici nella Grecia antica

Dagli atti del Convegno “Figure archetipali – Tracce sui sentieri dell’uomo”
Bracciano 3-4 ottobre 2009

Il cristianesimo e la morte

Indichiamo alcuni paragrafi di riflessione sul tema del cristianesimo tratti dal saggio Estremadura di Giuseppe Lampis  13 Come la stella che noi percepiamo ora in una luce pervenuta da lontano che è viva qui ma è già finita laggiù nell’origine, essendosi l’origine svuotata nell’effetto, così le cose che vivono e si modificano si sono propagate allo stesso modo in onde che si allontanano; e tutto vive altrove, perché essere in un modo vuole dire essere innanzitutto e che l’essere è essere sempre, … Continua la lettura di Il cristianesimo e la morte

Il cristianesimo e il dubbio

Indichiamo alcuni paragrafi di riflessione sul tema del cristianesimo tratti dal saggio Estremadura di Giuseppe Lampis 1 Dice Agostino che la fede costituisce la essenza del logos, che la fede è la radice intrinseca del pensare vero. La fede è la certezza che nasce dall’assenso inevitabile, dal non potere non dire sì. Se penso, nel pensare mi si apre una rivelazione di realtà, di forza fondante, un’affermazione fondamentale: penso, sono. Nella certezza, nell’evento psicologico della certezza, non resto tuttavia chiuso in un … Continua la lettura di Il cristianesimo e il dubbio

Il dèmone di Empedocle (dal Quaderno 2006: "Empedocle. Una metafisica della colpa")

Si parla di dèmoni in associazione alle «anime» che nascono e in particolare in associazione ai colpevoli puniti per decreto divino. Ebbene, di che cosa sono fatte queste anime o questi dèmoni che sopravvivono alle molte particolari combinazioni viventi cui ineriscono e in cui abitano, dato che nel poema fisico si afferma che tutto è fatto solo di elementi materiali mischiati e dissolti?   Inoltre, perché la pena si sconta nei passaggi? Qui si pone il problema del rapporto tra … Continua la lettura di Il dèmone di Empedocle (dal Quaderno 2006: “Empedocle. Una metafisica della colpa”)

Eraclito, l’uomo nella notte (frammento 26)

1 Il testo del frammento 26, citato da Clemente in Stromateis IV, 141, è parecchio tormentato, ma il restauro di Wilamowitz non è stato modificato in modo convincente e definitivo dalle correzioni e espunzioni che si sono succedute a opera dei vari grecisti. Le traduzioni in genere non si differenziano granchè, il punto critico essendo piuttosto il senso della frase il quale, come spesso accade in Eraclito, coinvolge l’interpretazione d’insieme. Ne trascrivo alcune, a titolo d’esempio delle oscillazioni. Diano: «L’uomo accende a … Continua la lettura di Eraclito, l’uomo nella notte (frammento 26)