… «sapiente» mi pare un titolo grandioso,  giustificabile solo per un dio,  invece un appellativo del tipo «desideroso del sapere» (filo-sofo)  potrebbe definire meglio il piano in cui si trova l’uomo.  (Platone, Fedro 278 d) La filosofia nasce adulta e all’improvviso? I cosiddetti precedenti non spiegano niente. Considero che il nuovo, se è nuovo autentico, non è certo una semplice riformulazione del vecchio. Inoltre, in questo caso, i precedenti sono stati cercati sotto il condizionamento di un equivoco: che per pensare … Continua la lettura di La nascita della filosofia

C.G. Jung, di ritorno da un viaggio in India, racconta di essere stato portato a riflettere sull’inefficienza delle soluzioni mistiche orientali e materialiste occidentali rispetto al grande problema del dolore. E, ripensando alla potenza del messaggio cristiano, indica il Crocifisso: «… l’uomo deve riuscire ad affrontare il problema della sofferenza… la sofferenza deve essere superata, ed è superata solo sopportandola. Questo lo impariamo solo da Lui.» Il centro del messaggio cristiano sarebbe la virtù della «sopportazione del dolore». Si tratta … Continua la lettura di Il dolore e l’accettazione della realtà un’impresa sovrumana?

La civiltà kushana, sapiente intreccio di cultura greca, iranica e indiana, agli albori della nostra era ha dato visibilità al buddhismo e alla sua vocazione ecumenica; questo soprattutto grazie alla sua arte, usualmente nota come “arte del Gandhara”. Provenienti dalle steppe centroasiatiche, i Guishuang, cioè I Kushana, una delle cinque tribù degli Yuezhi, un’ampia federazione di genti indoeuropee che parlava una lingua iranica, il Tocario, invasero la Battriana greca, cioè le attuali regioni ai confini di Iran e Afghanistan. Dal … Continua la lettura di Simboli della civiltà kushana

La verità, per i Greci antichi, non è una acquisizione pacifica, al contrario è una violenza, una rottura, una folgorazione, un annullamento. Il termine conoscenza, gnosi, con cui si è designata la conquista della verità, storicamente ha avuto l’effetto di spingere fuori strada; esso è inadeguato se e in quanto induce a restare nei limiti di un evento contemplativo, speculativo, logico e intellettuale, mentre il possesso della verità implica un salto di livello. La verità è il rovesciamento della menzogna, … Continua la lettura di I Greci antichi e la verità

C’è nella vita di ognuno un senso di imperfezione che nasce dal percepire l’inutilità di quanto, negli anni, s’è andato facendo; come le idee e le convinzioni siano vane, alterne e inclini a subitanee mutazioni. Uno scorrere di emozioni cangianti che fanno dell’individuo una marionetta in balìa di un avvicendarsi casuale, di una Heimarmene capricciosa quanto oscura e fatale. Si può dire che la beffa del pathos umano sia ritmata nell’oblivione: unica certezza la fine, che giunge, anch’essa maculata da una inesorabile attesa. Tutto … Continua la lettura di Tempi alchemici

Estratto dal libro: LA TRANSDISCIPLINARITÉ – Manifeste,  Basarab Nicolescu Éditions du Rocher, Monaco – Collection “Transdisciplinarité” (Traduzione di M.Pia Rosati da: UNE NOUVELLE VISION DU MONDE – LA TRANSDISCIPLINARITÉ dal sito del CIRET: CENTRE INTERNATIONAL DE RECHERCHES ET ÉTUDES TRANSDISCIPLINAIRES)   Il processo di declino delle civiltà è di grande complessità e affonda le sue radici nella più totale oscurità. Certamente si possono trovare, a cose fatte, molteplici spiegazioni e razionalizzazioni senza arrivare ad allontanare la sensazione di un irrazionale che agisca al … Continua la lettura di La transdisciplinarità Una nuova visione del mondo

Gilbert Durand ha concluso la sua lunga giornata terrena il 7 dicembre 2012. Il Centro Studi MYTHOS, l’Istituto di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni Religiose, la rivista «átopon» ne ricordano con profonda e commossa gratitudine gli insegnamenti, la guida attenta, la vicinanza, la generosità, il coraggio con l’articolo pubblicato in occasione del riconoscimento a lui tributato quale ‘Maestro di Mitoanalisi’ . Ci siano sempre su questa terra uomini, che gli angeli della Natività cristiana chiamano “uomini di buona volontà ” e che i … Continua la lettura di Omaggio a Gilbert Durand

1. Potenza della maschera Uno dei fenomeni più caratteristici dell’epoca in cui viviamo consiste nella disinvolta diffusione dell’uso di maschere e mascheramenti. Invece di essere circoscritto e attualizzato in un tempo e in uno spazio speciali, l’uso di maschere viene banalizzato quotidianamente. Donne e uomini di questa epoca celebrano, grazie anche a questo presuntuoso maneggio di un oggetto molto misterioso, un arrogante trionfo del proprio potere soggettivo. Ma, così facendo, essi divengono potenti effettivamente? Al contrario, la maschera indossata senza … Continua la lettura di Maschera e daimon (da àtopon Vol. IV)

Con questo titolo intendo sottolineare che l’immaginario non è una delle tante discipline, bensì un tessuto connettivo tra le discipline, il riflesso – o la riflessione? – che consente di caricare sul banale significante un ulteriore significato: il richiamo del senso. Fino ad oggi (come ho ancora una volta ribadito in un mio recente scritto, L’imaginaire…,‘94) l’iconoclastia ostinata dell’Occidente ha bandito dalle sue filosofie progressiste il Museo delle immagini: un immaginario rifugiato qua e là in depositi autorizzati (per non dire in discariche), … Continua la lettura di L’immaginario: luogo del transdisciplinare (da àtopon Vol. IV)

1 Il testo del frammento 26, citato da Clemente in Stromateis IV, 141, è parecchio tormentato, ma il restauro di Wilamowitz non è stato modificato in modo convincente e definitivo dalle correzioni e espunzioni che si sono succedute a opera dei vari grecisti. Le traduzioni in genere non si differenziano granchè, il punto critico essendo piuttosto il senso della frase il quale, come spesso accade in Eraclito, coinvolge l’interpretazione d’insieme. Ne trascrivo alcune, a titolo d’esempio delle oscillazioni. Diano: «L’uomo accende a … Continua la lettura di Eraclito, l’uomo nella notte (frammento 26)

Introduzione Nel Simposio di Platone, quando per Aristofane, il prestigioso e geniale comico ateniese, arriva il turno di “tenere in lode di Eros il discorso più bello che può” (177 D), egli svolge il mito che segue. Gli esseri umani dei primordi non erano conformati come quelli dell’età attuale ma erano rotondi. Sul tronco doppio, risultante da fianchi e spalle disposti a forma di cerchio, spuntavano quattro gambe e quattro braccia con le relative quattro mani. Sul collo cilindrico e sulla testa … Continua la lettura di Eros e il comico

Il pragmatismo di solito viene male intepretato, perché si bada più all’aspetto gnoseologico che non a quello etico-politico che invece è saliente e peculiare. Sotto il pragmatismo corre uno spirito immanentistico simile a quello nietzscheano. L’ homo americanus di cui questa corrente filosofica è la rappresentazione ha tutta l’aria di essere l’incarnazione dell’uomo che viene dopo la morte di Dio: animalesco, primitivo, senza storia, senza passato, pieno solo di futuro, desideroso di dominio. Non solo desideroso ma anche pronto e capace di … Continua la lettura di Sul pragmatismo americano

La fotografia come processo alchemico La storia della fotografia è molto ricca di procedimenti di stampa oggi quasi completamente abbandonati. Le ragioni di questo abbandono sono varie, ma possono essere riassunte, brevemente ed essenzialmente, nel fatto che all’inizio del nostro secolo la fotografia divenne sempre di più un fenomeno industriale, mentre tutti i procedimenti in questione richiedevano per la loro esecuzione molto tempo e lavoro; essi risultavano, quindi, inadatti ad una produzione di massa. Di qui il loro progressivo abbandono … Continua la lettura di La fotografia come linguaggio del processo trasformativo

Per Claude Levi-Strauss (Primitivi e civilizzati, Milano 1997), la cultura non sorge con la fabbricazione di strumenti ma con la parola. L’uomo non si stacca dalla natura, ovvero dalla eredità biologica, con la produzione di oggetti ma parlando e comunicando. Il primo uomo dunque non è il faber ma il comunicatore e in sostanza il poeta. Lo avevano già detto i romantici e Croce. Anche per il paleontologo André Leroi-Gourhan la cultura nasce con il linguaggio – come per Levi-Strauss … Continua la lettura di en archei en ho logos…

La figura della Gorgone, e in particolare di Medusa, rappresenta non solo una figura mitologica tra le più antiche ma anche una figura che si presta a svariate chiavi di lettura che, su un piano antropologico, ci consentono di intendere meglio il rapporto tra l’uomo greco e il mondo che lo circondava. La mitologia greca, infatti, anche se può apparire ai neofiti <<semplicistica>> sul piano dei contenuti è in realtà estremamente complessa se si considerano i legami fra le singole … Continua la lettura di Dietro il gorgoien: dalla Gorgone a Medusa

  Uno scrittore di cronache, girando attorno alle difficoltà dei giovani a piazzarsi nel mondo, per caso ha rievocato la vicenda di una donna di modesta nascita che aveva acquistato una prestigiosa posizione nell’Italia dell’ultimo quarto del 900. Uomini illustri nella politica, nell’industria, nell’arte furono allora sotto il suo influsso; divenuta musa e consigliera ascoltata e seguita, il suo parere aveva fatto la fortuna o la sfortuna di ministri, stilisti, artisti, attori e imprenditori. Potremmo ripetere la sempre valida boutade … Continua la lettura di Invidia e adulazione

Vogliamo tentare di individuare alcuni punti di riferimento che ci permettano di seguire la crescita della coscienza presso l’uomo arcaico. Sebbene non abbiamo a disposizione dei testi, in quanto la scrittura ha inizio soltanto con il quarto millennio a. C., abbiamo tuttavia documenti che provengono dall’attività culturale dei primi uomini e il cui studio, grazie alle recenti scoperte, apre nuove prospettive. Dobbiamo iniziare con il definire ciò che intendiamo per coscienza. Qui si tratta della coscienza psicologica (in tedesco Selbstbewusstsein), cioè … Continua la lettura di Le origini della coscienza nell’uomo arcaico Memoria, simbolo, estetica

(da àtopon Vol. IV)

(Traduzione dal francese di Giuseppe Lampis) Negli anni 50 alcuni religiosi dell’ordine dei Carmelitani avevano domandato a C. G. Jung se il profeta Elia, fondatore dell’ordine secondo le loro tradizioni, potesse essere considerato come un archetipo, dal momento che lo si trova presente nella luce segreta di tutte le religioni nate dalla Bibbia: egli è Elijah ha Tishbi, annunciatore della fine dei tempi, ed anche colui che con la sua presenza santifica molti riti di passaggio del giudaismo. Può essere altresì … Continua la lettura di Anima – Animale

… «sapiente» mi pare un nome grandioso, giustificabile solo per un dio, invece un nome del tipo «desideroso del sapere» (filo-sofo) potrebbe definire meglio il piano in cui si trova. (Platone, Fedro 278 d)   1 Il presupposto di Heidegger è che quando un pensatore (autentico) muta la rotta non è il pensatore ma la verità ad aver mutato volto. La verità viene sempre dall’alto, per così dire, da un piano esente dal divenire in quanto una verità che diviene è una … Continua la lettura di Heidegger al bivio

1. Siamo indotti ad estendere lo sguardo ben oltre lo spazio in cui si vive. I mass media ci coinvolgono psicologicamente nei fatti principali che avvengono in varie parti del mondo e hanno reso ormai familiare l’immagine del nostro pianeta, simile ad una grande nave spaziale in viaggio perenne senza guida alcuna. Le scoperte scientifiche hanno radicalmente cancellato l’immagine di un mondo statico e in sé compiuto: l’uomo è una delle miriadi di specie apparse sulla Terra nel corso di … Continua la lettura di Il senso naturale della vita nella Weltanschauung di Teilhard de Chardin

Comunicazione presentata al Congresso Tomista Internazionale L’umanesimo cristiano nel III millennio: la prospettiva di Tommaso d’Aquino Roma 21-25 Settembre 2003 – Palazzo della Cancelleria – Angelicum Maria Pia Rosati e   Salvation and liberty in the christian message Adirect relationship exists between man’s freedom and man’s salvation. A distinctive feature of Christianity is that, in itself, it implies liberty in respect of the State. St. Thomas also clearly takes up this theme. He recognises the duty to rise up and … Continua la lettura di Sine Libertate Nulla Salus

Igreci pensano l’uno come unicum e i nostri guai di interpreti che si sentono e pretendono successori cominciano da lì. È da lì che si avviano i travagli di venticinque secoli di filosofia, perché l’uno dei greci si è espresso in un pensiero doppio, complesso e ricco di circoli fino alla ambiguità. L’uno è unicum infatti in due sensi. Due sensi strettamente correlati e richiamantesi che sono nel tempo stesso complementari e refrattari reciprocamente. La loro inscindibilità è nel tempo stesso un dramma angoscioso … Continua la lettura di I Greci e l’unicum

Dal discorso pronunciato da Gilbert Durand nel maggio 2001 in occasione del conferimento della medaglia di “Giusto tra le nazioni” L’importante titolo che mi è stato conferito mi impegna al Dovere di Giustizia e a denunciare ciò che per me e per i miei compagni (…) è una pericolosa e pericolosamente mortale negazione di giustizia.   No ai carnefici travestiti da vittime  La definizione del “crimine contro l’umanità” (che comprende l’imperscrittibilità perché fa perdere per sempre l’umanità di coloro che … Continua la lettura di Saper dire no

Da sempre gli uomini hanno visto il Sole risplendere sulle vicende umane e hanno sentito il bisogno di tributargli onori e farlo oggetto di un culto imponente. Nel nostro emisfero, per l’uomo che guarda il cielo, l’astro regale nasce ad oriente, si dirige verso Sud a mezzogiorno, tramonta ad occidente. Allo stesso modo, per l’uomo che vive la terra come un piano nel quale egli occupa il centro, il nascere e il tramonto del sole segnano due regioni dello spazio, … Continua la lettura di Il carro del sole Scheda iconografica

(da átopon Vol. II)

(Tratto dalla rivista: Materia Prima – Inerzia e Trasformazione n. V marzo 2012) (a cura di Alessandra Bracci) Introduzione Un lungo e faticoso cammino iniziatico investe, da tempi immemorabili, a livello individuale e collettivo, l’intera umanità, ed il noto motto dell’alchimia espresso dall’acrostico ermetico V.I.T.R.I.O.L., formato dall’espressione latina “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem” (Visita l’interno della Terra e rettificando troverai l’occulta pietra), nasconde il senso segreto del viaggio operato dalla coscienza verso il luogo originario, verso i territori più … Continua la lettura di Àtopon: luogo di ciò che è senza luogo Intervista alla Prof.ssa Maria Pia Rosati

Da sempre le montagne rappresentano per l’uomo la possibilità di avvicinarsi alla divinità.  Sono i luoghi dove la preghiera si fa più forte e dove diventa più intimo  il rapporto con Dio. Ma come e perché una cima diventa sacra? Se la montagna ha assunto nei millenni quel valore simbolico che trasforma migliaia di vette in luoghi di manifestazione del Sacro, se ogni popolo vi ha collocato le proprie divinità elaborando visioni tanto diverse quanto paragonabili, la ragione è nell’inesauribile … Continua la lettura di Le vette degli dei Intervista

Leggiamo il frammento 15 di Eraclito: «Se non fosse che per Dioniso fanno la processione e cantano l’inno alle parti oscene, la farebbero oltremodo spudorata, ma uno stesso sono Ade e Dioniso per il quale vivono la possessione e danzano freneticamente.» Se non fosse che lo fanno per Dioniso sarebbe una grave infrazione: Dioniso impedisce che vada così perché esso è Ade. Questo i più non lo capiscono. E in effetti non lo capiamo nemmeno noi. Per quale ragione mai … Continua la lettura di Osceno e Sacro Un enigmatico frammento di Eraclito
Trasformare l’osceno per trasformare la morte