Articoli con parola-chiave: Veda

Orione A proposito dell'antichità dei Veda

Orione A proposito dell’antichità dei Veda Lokmanya Bal Gangadhar Tilak WriteUp 2023 In questo testo del 1893, Lokmanya B. G. Tilak ha tracciato un cammino di comprensione del segreto della costellazione di Orione, che uno sguardo rivolto al cielo, seppur digiuno di qualsiasi nozione astronomica, non può non vedere e riconoscere. L’intento della sua opera è stato quello di dimostrare l’antichità dei Veda prendendo a supporto alcuni passaggi dei Testi sacri atti a dimostrare che attorno al V millennio a.C., … Continua la lettura di Orione A proposito dell’antichità dei Veda

Mithra, il dio dei misteri

Le Edizioni Ester hanno pubblicato la traduzione italiana di un classico della letteratura storico-religiosa, il Mithra di Maarten Jozef Vermaseren, una grande opera di sintesi dedicata al più famoso dio indo-iranico, la cui fama misterica spopolò nel tardo ellenismo. Nell’esodo persiano seguito alla dissoluzione dell’impero achemenide a causa dell’impresa di Alessandro Magno, il culto dell’iranico Mithra, trapiantato in Asia Minore, assunse i lineamenti di una religione misterica, una religione di salvezza che prometteva un destino migliore nell’altra vita, dando all’uomo la speranza di poter ascendere, dopo la morte, attraverso le sfere celesti.

I Veda di Artù (da átopon Vol. VI)

  Leopoldo Moschella Simmetria, Roma, 1999 Il saggio di Leopoldo Moschella si inserisce nel panorama degli studi di geografia tradizionale a cui hanno dato illustri contributi Eliade, Kérény, Corbin, tra gli altri. Per tale geografia, non conta soltanto la struttra fisica o biologica della terra, perché questa è considerata un simbolo, un significante all’interno di un discorso sacro in cui ogni elemento è simbolico di una realtà ontologica. Questo studio, cercando di scoprire i nessi e le interazioni fra rituali … Continua la lettura di I Veda di Artù (da átopon Vol. VI)

Mater dolorosa Archetipo della vita

Dagli atti del Convegno "Figure archetipali - Tracce sui sentieri dell'uomo"
Bracciano 3-4 ottobre 2009

La figura della mater dolorosa è un archetipo che esprime un paradosso nella vita della donna, ma possiamo dire anche una contraddizione che suona come uno scandalo inaccettabile all’interno della vita stessa. La donna che dà la vita è anche destinata a soffrire non solo nel dare la vita al figlio, ma ancora e di più nel sapere che il figlio è destinato a soffrire e morire. Eppure ella non può dire che ‘fiat’, al pari di Maria, archetipo divino, piegandosi al … Continua la lettura di Mater dolorosa Archetipo della vita

Dagli atti del Convegno “Figure archetipali – Tracce sui sentieri dell’uomo”
Bracciano 3-4 ottobre 2009

Buddha sulle rive del Bormida

Smarrita nei campi che circondano una cittadina in provincia di Alessandria, Castellazzo Bormida, c’è una piccola chiesa dalla lunga storia. Sfigurata dalle vicissitudini che nei secoli ne hanno stravolto la fisionomia originaria, è ora riconoscibile unicamente dal campanile svettante nella monotona pianura. Sorta all’interno di un complesso monastico forse intorno al 1130, la chiesa ai giorni nostri è nota come «Chiesa della SS. Trinità da Lungi»; il titolo «da Lungi» venne dato nell’Ottocento per distinguerla dall’Oratorio in Castellazzo Bormida anch’esso dedicato … Continua la lettura di Buddha sulle rive del Bormida

Il Novum Le radici archetipiche dell'antagonismo delle civiltà

(dal Quaderno àtopon 6-2006)

IL PROBLEMA DEL NOVUM (vol. I, pp. 9-10) Il presente saggio prende le mosse dal tentativo di interpretare gli ultimi due versi del proemio del poema di Parmenide (1, 31-32) ovvero di studiare il problema che essi sollevano: «Ma in particolare arriverai a capire la ragione per cui anche le cose che appaiono è necessario che secondo la legge loro peculiare siano essere perché tutte hanno la loro vicenda all’interno del tutto.» Parmenide e l’apparire La tradizionale collocazione di Parmenide … Continua la lettura di Il Novum Le radici archetipiche dell’antagonismo delle civiltà

(dal Quaderno àtopon 6-2006)

Eraclito, l’uomo nella notte (frammento 26)

1 Il testo del frammento 26, citato da Clemente in Stromateis IV, 141, è parecchio tormentato, ma il restauro di Wilamowitz non è stato modificato in modo convincente e definitivo dalle correzioni e espunzioni che si sono succedute a opera dei vari grecisti. Le traduzioni in genere non si differenziano granchè, il punto critico essendo piuttosto il senso della frase il quale, come spesso accade in Eraclito, coinvolge l’interpretazione d’insieme. Ne trascrivo alcune, a titolo d’esempio delle oscillazioni. Diano: «L’uomo accende a … Continua la lettura di Eraclito, l’uomo nella notte (frammento 26)

Immortali mortali Trasformazioni di uomini e dei

(da átopon Vol. V)

  Immortali mortali, mortali immortali, viventi nella morte di quelli, ma, nella vita di quelli, morti. Premessa Secondo il pensiero tradizionale, gli avvenimenti dei primordi non appartengono ad un tempo perduto ed esaurito; al contrario, essi raggiungono il presente condizionandolo e determinandolo in modo decisivo. Una tale idea vuole indicare che le cose accadute in illo tempore rappresentano il vero senso riposto della situazione dell’uomo presente. Mosse da questa credenza, varie culture hanno sentito con particolare acutezza il bisogno di cimentarsi nel … Continua la lettura di Immortali mortali Trasformazioni di uomini e dei

(da átopon Vol. V)

Ypnos (da àtopon Vol. V)

«Dormono le vette in alto e gli strapiombi, le balze e le gole, tutti i viventi che si aggrappano alla terra densa quanti essa ne nutre, le fiere di monte e le famiglie di api e i predatori nelle profondità del mare purpureo; dormono le razze dalle grandi ali leggere». Così aveva visto il mondo Alcmane, il grande lirico ionico vissuto nella severa Sparta. I versi sono soavi, in essi la materialità delle cose si assottiglia e lievita senza togliere … Continua la lettura di Ypnos (da àtopon Vol. V)

L’uomo come simbolo (da àtopon Vol. III)

La mia relazione dal titolo L’uomo come simbolo si situa nella linea indicata dal sottotitolo del colloquio: L’uomo come tensione creatrice. Dopo una breve introduzione sul simbolo come epifania dell’invisibile, affronterà tre aspetti della creatività simbolica centrata sull’uomo. La prima parte si immerge nella preistoria, alla ricerca delle radici dell’homo symbolicus e dell’homo religiosus. La seconda parte interroga le prime grandi religioni per cercarvi l’uomo come simbolo del divino. La terza si sofferma su un testo dell’India l’Inno a Purusha in cui l’Uomo è l’artefice del … Continua la lettura di L’uomo come simbolo (da àtopon Vol. III)