Articoli con parola-chiave: simbolo

Àtopon: luogo di ciò che è senza luogo Intervista alla Prof.ssa Maria Pia Rosati

(Tratto dalla rivista: Materia Prima – Inerzia e Trasformazione n. V marzo 2012) (a cura di Alessandra Bracci) Introduzione Un lungo e faticoso cammino iniziatico investe, da tempi immemorabili, a livello individuale e collettivo, l’intera umanità, ed il noto motto dell’alchimia espresso dall’acrostico ermetico V.I.T.R.I.O.L., formato dall’espressione latina “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem” (Visita l’interno della Terra e rettificando troverai l’occulta pietra), nasconde il senso segreto del viaggio operato dalla coscienza verso il luogo originario, verso i territori più … Continua la lettura di Àtopon: luogo di ciò che è senza luogo Intervista alla Prof.ssa Maria Pia Rosati

Maschera e daimon (da àtopon Vol. IV)

1. Potenza della maschera Uno dei fenomeni più caratteristici dell’epoca in cui viviamo consiste nella disinvolta diffusione dell’uso di maschere e mascheramenti. Invece di essere circoscritto e attualizzato in un tempo e in uno spazio speciali, l’uso di maschere viene banalizzato quotidianamente. Donne e uomini di questa epoca celebrano, grazie anche a questo presuntuoso maneggio di un oggetto molto misterioso, un arrogante trionfo del proprio potere soggettivo. Ma, così facendo, essi divengono potenti effettivamente? Al contrario, la maschera indossata senza … Continua la lettura di Maschera e daimon (da àtopon Vol. IV)

Le origini della coscienza nell’uomo arcaico Memoria, simbolo, estetica

(da àtopon Vol. IV)

Vogliamo tentare di individuare alcuni punti di riferimento che ci permettano di seguire la crescita della coscienza presso l’uomo arcaico. Sebbene non abbiamo a disposizione dei testi, in quanto la scrittura ha inizio soltanto con il quarto millennio a. C., abbiamo tuttavia documenti che provengono dall’attività culturale dei primi uomini e il cui studio, grazie alle recenti scoperte, apre nuove prospettive. Dobbiamo iniziare con il definire ciò che intendiamo per coscienza. Qui si tratta della coscienza psicologica (in tedesco Selbstbewusstsein), cioè … Continua la lettura di Le origini della coscienza nell’uomo arcaico Memoria, simbolo, estetica

(da àtopon Vol. IV)

L’immaginario: luogo del transdisciplinare (da àtopon Vol. IV)

Con questo titolo intendo sottolineare che l’immaginario non è una delle tante discipline, bensì un tessuto connettivo tra le discipline, il riflesso – o la riflessione? – che consente di caricare sul banale significante un ulteriore significato: il richiamo del senso. Fino ad oggi (come ho ancora una volta ribadito in un mio recente scritto, L’imaginaire…,‘94) l’iconoclastia ostinata dell’Occidente ha bandito dalle sue filosofie progressiste il Museo delle immagini: un immaginario rifugiato qua e là in depositi autorizzati (per non dire in discariche), … Continua la lettura di L’immaginario: luogo del transdisciplinare (da àtopon Vol. IV)

Ermeneutiche del simbolo (da àtopon Vol. III)

All’origine del senso spirituale del simbolo si colloca l’esperienza, assolutamente particolare, del sacro. Ogni simbolo deriva da una energia fondamentale, l’energia del sacro. In altri termini, se il simbolo ha un senso spirituale è perché esso risponde ad una qualità originaria di energia o ad una energia di una qualità originaria: il sacro.

Simbolica ed estetica in epoca di secolarizzazione (da àtopon Vol. III)

Comunicazione tenuta al II Convegno Internazionale di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni Religiose, Palazzo Baldassini, Roma 24 Aprile 1993   Un diverso modo di sentire Gli dei non camminano più per le vie del mondo in compagnia degli uomini. I simboli, romanticamente teorizzati da Schelling, non appaiono più idee visive nell’epoca del disincanto del mondo e della totale razionalizzazione della vita. Una diversa logica informa l’esistenza, cioè l’opera della mente e la fatica del braccio, in epoca di specializzazione e di lavoro … Continua la lettura di Simbolica ed estetica in epoca di secolarizzazione (da àtopon Vol. III)

L’uomo come simbolo (da àtopon Vol. III)

La mia relazione dal titolo L’uomo come simbolo si situa nella linea indicata dal sottotitolo del colloquio: L’uomo come tensione creatrice. Dopo una breve introduzione sul simbolo come epifania dell’invisibile, affronterà tre aspetti della creatività simbolica centrata sull’uomo. La prima parte si immerge nella preistoria, alla ricerca delle radici dell’homo symbolicus e dell’homo religiosus. La seconda parte interroga le prime grandi religioni per cercarvi l’uomo come simbolo del divino. La terza si sofferma su un testo dell’India l’Inno a Purusha in cui l’Uomo è l’artefice del … Continua la lettura di L’uomo come simbolo (da àtopon Vol. III)

Civiltà e semiotica

Nella civiltà dell’immagine, che caratterizza il nostro secolo, sarebbe vano negare la stretta interdipendenza tra la parola e l’immagine, entrambe accomunate da quella intrinseca valenza semiotica che risiede proprio nella mente umana, elaboratrice di pensiero verbale e visuale. Osservare e descrivere sono due versanti di quella funzione cognitiva, che la parola associa tanto al simbolo fonico quanto a quello visivo, e che la società dei mass-media ha utilizzato sempre più per scopi accattivanti, solo in parte ricadenti nel campo dei … Continua la lettura di Civiltà e semiotica

Sulle tracce dell’Invisibile L'antropologia luogo di comprensione e libertà

All’alba del terzo millennio, dopo aver celebrato tanti trionfi sulla materia, l’uomo si trova oggi quanto mai smarrito.La scienza ha debellato i grandi flagelli che si erano abbattuti sull’umanità nei secoli passati solo per assistere alla nascita di nuovi flagelli, ancora più temibili, la cui soluzione, come la tranquillizzazione delle nostre angosce, viene rimandata a un tempo indefinitamente lontano. Ma ciò che forse sembra più evidente è che l’uomo occidentale (il più evoluto sul piano della tecnologia) non è capace … Continua la lettura di Sulle tracce dell’Invisibile L’antropologia luogo di comprensione e libertà

Intorno al Graal – parte II Archetipo dell'incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. II)

(Traduzione dal francese di Annamaria Iacuele) III. COINCIDENTIA: Talismani sistemici e funzioni contradditorie. Il Graal propriamente detto, distinto da altri talismani regali, è un grande piatto concavo, nel quale si versano i pesci e le carni tagliate sul tagliere. Da una parte costella facilmente tutti i contenenti: calderone in cui si prepara la bevanda o il nutrimento dell’immortalità, cesti o cornucopie di inesauribile abbondanza delle antiche tradizioni celtiche (J. Marx, p. 245 e segg.). Dall’altra ricorda tutti gli oggetti del rituale cristiano: coppa o calice eucaristico, tagliere assimilato alla patena (Anichkof, citato … Continua la lettura di Intorno al Graal – parte II Archetipo dell’incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. II)

Intorno al Graal – parte I Archetipo dell'incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. I)

(Traduzione dal francese di Annamaria Iacuele) “La storia segreta del Graal si può perseguire solo se si spezza ogni volta il corso della storia essoterica collettiva”.  H. Corbin En Islam Iranien. T. IV Nell’enorme letteratura consacrata al Graal e già nella ventina di testi fondamentali che Jean Marx reperisce nell’area celto-germanica (la pletora di libri e articoli è del resto segno di un interesse che incontra molte difficoltà ) ci siamo confrontati con molteplici piste che tentano di esaminare, di … Continua la lettura di Intorno al Graal – parte I Archetipo dell’incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. I)

La psicoanalisi come metanoia (da àtopon Vol. III)

Comunicazione tenuta al II Convegno Internazionale di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni religiose dell’Istituto MYTHOS: Simboli della trasformazione – L’uomo come tensione creatrice Compito essenziale e prioritario della psicoanalisi ci sembra debba essere quello di porsi l’interrogativo fondamentale sull’uomo. E riteniamo che oggi più che mai essa non possa tralasciare questo compito, ma debba riflettere sulla maniera di confrontarsi esso. In un momento in cui la psicoanalisi sta ricevendo un rinnovato attacco, sia da parte delle scienze mediche-biologiche, sia da parte … Continua la lettura di La psicoanalisi come metanoia (da àtopon Vol. III)

Invisibile e inaudibile la musica come architetto della cura

(Lavoro presentato nel maggio 1999 durante la sessione primaverile delle Eranos Tagung, ad Ascona, Svizzera) Johann Wilhelm Ritter nato a Samitz, in Slesia,nel 1776 e morto di tubercolosi a Monaco nel 1810, a soli trentaquattro anni, pubblicò nell’anno della sua morte i Frammenti dalle carte postume di un giovane fisico : nel quale presentò la sua concezione del rapporto fra musica e linguaggio. Sappiamo che le sue idee influenzarono profondamente anche Schumann. Ritter fu un fisico di gran rilievo: fra le altre … Continua la lettura di Invisibile e inaudibile la musica come architetto della cura